Filtri Percolatori Infinitank
Admin-2@tubiNet2023-06-19T14:47:09+02:00FILTRI PERCOLATORI ANAEROBICI/AEROBICI INFINITANK
Caratteristiche tecniche: Il filtro percolatore è un reattore biologico all’interno del quale i microrganismi, che svolgono la depurazione del refluo, si sviluppano sulla superficie di appositi corpi di riempimento disposti alla rinfusa. La distribuzione uniforme del liquame attraverso il filtro garantisce il massimo contatto tra il materiale organico da degradare e le pellicole biologiche che ricoprono le sfere di riempimento. I corpi che costituiscono il volume filtrante sono realizzati in polipropilene, pensati per garantire una elevata superficie disponibile all’attecchimento dei microrganismi batterici, in particolare le sfere utilizzate offrono una superficie per unità di volume filtrante di 140 m2 /m3 , molto superiore ai tradizionali riempimenti lapidei, con un volume di vuoti superiore al 90%; con questa soluzione vengono minimizzati i rischi di intasamento del letto e si garantisce anche una migliore circolazione dell’aria attraverso il letto filtrante del percolatore aerobico. I filtri percolatori consentono di raggiungere buoni rendimenti di depurazione senza spese energetiche, con spese di gestione minime limitate alla periodica pulizia dell’impianto. Il dimensionamento dei filtri percolatori per un liquame domestico medio, si riferisce al fattore di carico organico (kgBOD/m3d) con cui viene alimentato il filtro, questo parametro è il rapporto tra carico organico in ingresso (kgBOD5 d) ed il volume del letto filtrante. I percolatori Rototec sono pensati per operare con fattori di carico organico (kgBOD5 /m3d) medio-bassi questo garantisce un buon margine di sicurezza rispetto alle fluttuazioni di portata in ingresso ed una limitata produzione di fanghi di supero.
Funzione: Depurazione di acque reflue domestiche nere per trattamento secondario a basso carico idraulico e organico volumetrico, mediante digestione aerobica a biomassa adesa.
Uso e manutenzione: Lo sviluppo delle pellicole sui corpi di riempimento può sporcare eccessivamente il filtro, con il rischio di fughe di solidi con l’effluente trattato. Per evitare uno scarico eccessivamente torbido si consiglia un’ispezione del filtro con cadenza almeno annuale ed eventuali operazioni di pulizia. La pulizia verrà svolta attraverso un energico lavaggio del letto filtrante eventualmente in controcorrente, prestando attenzione nella rimozione degli accumuli nelle condotte di ingresso ed uscita e asportazione dei fanghi. Si ricorda anche che per un corretto funzionamento del filtro percolatore è necessario prevedere un trattamento di decantazione in fossa Imhoff o simile a monte del filtro stesso.
Modalità di installazione: Seguire scrupolosamente le “MODALITÁ D’INTERRO INFINITANK” fornite da Rototec.
Depuratori Monoblocco a Fanghi Attivi Infinitank
Admin-2@tubiNet2023-06-19T14:47:30+02:00DEPURATORI MONOBLOCCO A FANGHI ATTIVI INFINITANK
Materiale: Contenitore corrugato da interro di tipo modulare e sedimentatore di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE), corredato di tronchetto di entrata e uscita in PVC, soffianti e piastre microforate per la distribuzione dell’aria; suddiviso in due comparti distinti, il primo di decantazione dei fanghi, il secondo di ossidazione biologica.
Funzione: Depurazione di acque reflue nere domestiche mediante trattamento primario di sedimentazione e digestione anaerobica dei fanghi in vasca biologica e successivo trattamento secondario di digestione aerobica a fanghi attivi. Il depuratore monoblocco Rototec è dimensionato per uno scarico domestico medio: si considera una portata specifica scaricata di 200 l/AE x giorno e un carico di inquinamento organico pro capite di 60gBOD/AE x giorno; è importante separare grassi e schiume a monte della vasca a fanghi attivi perché questi potrebbero pregiudicarne il rendimento di depurazione che in condizioni di regolare esercizio arriva fino al 90% (percentuale di abbattimento del carico organico come BOD5 ). Il refluo depurato rispetta i limiti di emissione della tabella 3 del Lgs 152/2006 per lo scarico in corso idrico superficiale.
Uso e manutenzione: Si consiglia di ispezionare la vasca con cadenza almeno annuale e di procedere con eventuali interventi di estrazione del fango che si accumula principalmente nel comparto primario ma in parte anche nel comparto a fanghi attivi. La pulizia verrà svolta estraendo una parte dei fanghi di supero, rimuovendo gli accumuli presenti nelle condotte di ingresso ed uscita e pulendo i diffusori d’aria per prevenire eventuali intasamenti. Controllare periodicamente il funzionamento dei soffianti-compressori.
Modalità di installazione: Seguire scrupolosamente le “MODALITÁ D’INTERRO INFINITANK” fornite da Rototec.
Impianti a Fanghi Attivi a Basso Carico Infinitank
2023-06-19T14:47:48+02:00IMPIANTI A FANGHI ATTIVI A BASSO CARICO INFINITANK
Materiale: contenitore corrugato da interro di tipo modulare e sedimentatore di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE), corredato di tronchetto di entrata e uscita in PVC, soffianti e piastre microforate per la distribuzione dell’aria.
Funzione: Depurazione di acque reflue nere domestiche mediante trattamento secondario di digestione aerobica. L’impianto a fanghi attivi a basso carico Rototec è dimensionato per uno scarico domestico medio: si considera una portata specifica scaricata di 200 l/AE x giorno; un carico di inquinamento organico pro capite di 60gBOD/AE x giorno; concentrazione in ingresso all’impianto ipotizzata pari a 240 mgBOD/l prevedendo a monte dell’impianto un trattamento primario tipo Imhoff o settica. E’ importante separare grassi e schiume a monte della vasca a fanghi attivi perché questi potrebbero pregiudicarne il rendimento di depurazione che in condizioni di regolare esercizio arriva fino al 90% (percentuale di abbattimento del carico organico come BOD5).
Uso e manutenzione: Si consiglia di ispezionare la vasca con cadenza almeno annuale e di procedere con eventuali interventi di estrazione del fango di supero. Tali operazioni sono svolte di norma in concomitanza con l’ispezione e lo spurgo dei trattamenti primari (degrassatore e vasca biologica La pulizia verrà svolta estraendo una parte dei fanghi di supero, rimuovendo gli accumuli presenti nelle condotte di ingresso ed uscita e pulendo i diffusori d’aria per prevenire eventuali intasamenti. Controllare periodicamente il funzionamento dei soffianticompressori.
Modalità di installazione: Seguire scrupolosamente le “MODALITÁ D’INTERRO INFINITANK” fornite da Rototec.
Vasche Biologiche Imhoff Infinitank
2023-06-19T14:48:04+02:00VASCHE BIOLOGICHE IMHOFF INFINITANK
Materiale: Contenitore corrugato da interro di tipo modulare e sedimentatore di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE), corredato di tronchetto di entrata e uscita in PVC. Costruite in conformità alla Norma UNI-EN 12566-3. Il Decreto Legislativo 152/2006 rimanda alle indicazioni dettate dal Comitato Interministeriale per la Tutela delle acque dall’inquinamento (supplemento ordinario alla G.U. n.48 del 21/02/77 par. 4), per cui sono richiesti volumi medi di 40 l per il comparto di sedimentazione e 100 l per il comparto di digestione per gli scarichi civili con recapito in dispersione sotterranea. Nella versione Emilia-Romagna/Umbria le vasche Imhoff sono dimensionate secondo le delibere D.G.R. 1053/2003 (Emilia Romagna) e D.G.R. 1171/2007 (Umbria).
Funzione: Depurazione di acque reflue nere domestiche mediante trattamento primario di sedimentazione e digestione biologica dei fanghi. Questo tipo di trattamenti consente anche una contestuale rimozione del 25-30% del contenuto organico inteso come BOD5. Le vasche Imhoff sono costituite da due scomparti sovrapposti e idraulicamente comunicanti. Nel comparto superiore i solidi sedimentabili raggiungono per gravità il fondo del sedimentatore, che ha una opportuna inclinazione per consentire il passaggio dei fanghi nel comparto inferiore dove avviene la digestione; questo tipo di impianto sfrutta l’azione combinata di un trattamento meccanico di sedimentazione e di un trattamento biologico di digestione anaerobica fredda.
Uso e manutenzione: Un eccessivo accumulo di materiale sedimentabile nel comparto dei fanghi può provocare fenomeni di digestione anaerobica incontrollata che causano eccessive produzioni di biogas e sviluppo di cattivi odori; inoltre la riduzione del volume disponibile nel comparto di digestione e l’eccessiva produzione di bolle di gas concorrono alla risalita del materiale decantato con il peggioramento della qualità dell’effluente trattato. Si consiglia l’ utilizzo del BIO-ATTIVATORE Rototec al fine di rendere più rapido l’innesco dei processi biologici, per limitare le operazioni di spurgo e ridurre il rischio dello sviluppo di cattivi odori. Le vasche Imhoff sono pensate per garantire l’ accumulo dei fanghi primari per un periodo di 6-8 mesi di esercizio dell’impianto. Se si sceglie il dimensionamento per Aree Sensibili la frequenza degli spurghi si riduce ad uno ogni 12- 14 mesi. In relazione ai carichi alimentati nella fossa sono da prevedersi almeno 1-2 ispezioni l’anno da parte di personale specializzato ed eventuali operazioni di spurgo. Con la rimozione del corpo di fondo occorre effettuare anche la pulizia delle superfici interne della vasca ed eliminare il materiale che ostruisce i tronchetti di ingresso ed uscita del refluo e la bocca di uscita del sedimentatore.
Modalità di installazione: Seguire scrupolosamente le “MODALITÁ D’INTERRO INFINITANK” fornite da Rototec.
Vasche Biologiche Settiche Infinitank
Admin-2@tubiNet2023-06-19T14:48:17+02:00VASCHE BIOLOGICHE SETTICHE INFINITANK
Materiale: contenitore da interro corrugato di tipo modulare di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con tronchetto di entrata e uscita in PVC, sedimentatore in PE. Costruite in conformità alla Norma UNI-EN 12566-3. La Tabella 3 dell’Allegato 5 del Decreto Legislativo 152/2006 definisce i limiti di concentrazione per uno scarico assimilabile a domestico con recapito in Pubblica Fognatura. Il dimensionamento proposto consente di raggiungere tempi di ritenzione in sedimentazione di 2-3 ore per la portata media permettendo la rimozione a norma di legge della componente solida e del carico biologico. L’applicazione deve essere sottoposta a valutazione da parte dell’ente gestore dei servizi di pubblica fognatura.
Funzione: depurazione di acque reflue domestiche nere per trattamento primario e digestione anaerobica.
Uso e manutenzione: le vasche Imhoff Rototec sono pensate per garantire l’accumulo dei fanghi primari per un periodo minimo di 6-8 mesi di esercizio dell’impianto. In relazione ai carichi alimentati nella fossa sono da prevedersi almeno 1-2 ispezioni l’anno da parte di personale specializzato ed operazioni di spurgo in cui si provveda alla rimozione del 70-80% del corpo di fondo ed alla pulizia delle superfici interne della vasca, compresa l’eliminazione del materiale che ostruisce i tronchetti di ingresso ed uscita del refluo e la bocca di uscita del sedimentatore.
Installazione: seguire scrupolosamente le “MODALITA’ D’INTERRO” fornite da Rototec.
Degrassatore e Dissabbiatore Infinitank
Admin-2@tubiNet2023-06-19T14:48:31+02:00DEGRASSATORE E DISSABBIATORE INFINITANK
Materiale: Contenitore da interro di tipo modulare di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE). Presenza di un tronchetto di entrata e uscita in PVC. Dimensionato secondo la norma UNI-EN 1825-1 e UNI-EN 1825-2, per garantire un tempo di ritenzione superiore a quattro minuti per la portata massima e maggiore di quindici minuti per la portata media giornaliera.
Funzione: La degrassatura è un pretrattamento fisico di separazione degli oli, delle schiume, dei grassi, dei sedimenti pesanti, e di tutte le sostanze che hanno peso specifico inferiore a quello del liquame.
Uso e manutenzione: Le sostanze rimosse per flottazione, accumulandosi sulla superficie del degrassatore, costituiscono una crosta superficiale, mentre i solidi più pesanti depositandosi sul fondo formano un accumulo di fanghi putrescibili. È utile prevedere interventi di spurgo una eccessiva presenza di fanghi nel degrassatore può provocare sviluppo di condizioni settiche con rilascio di emissioni maleodoranti, in particolare nel periodo estivo. Per quanto detto, si consiglia di contattare personale competente che provveda alla rimozione del cappello superficiale e dei sedimenti di fondo, facendo particolare attenzione ai sedimenti che potrebbero ostruire le sezioni di ingresso ed uscita del liquame. La frequenza degli interventi dipende dal carico di grassi, oli e solidi sedimentabili presenti nello scarico, si consiglia, comunque, di ispezionare la camera di separazione ogni uno/due mesi.
Modalità di installazione: Seguire scrupolosamente le “MODALITÁ D’INTERRO INFINITANK” fornite da Rototec.
Dessabbiatore Desoleatore SGK
Admin-2@tubiNet2023-06-19T14:45:01+02:00Dessabbiatore Desoleatore SGK
DESCRIZIONE GENERALE IMPIANTO
Impianti di separazione di sabbie ed oli in continuo a gravità, realizzati con tubi PE AD spiralati di grande diametro. Il sistema è composto da:
- un pozzetto scolmatore per assicurare il funzionamento a by-pass in caso di otturazione del serbatoio di recapito finale
- una condotta di collegamento fra pozzetto e serbatoio
- un serbatoio con funzione di “vasca di calma”, completo di:
- 3 (o più) pozzetti di ispezione
- deflettori interni
- filtri a pacchi lamellari (lamella modules)
- foro terminale con condotta di uscita posto ad una quota leggermente inferiore a quella d’ingresso dei liquidi nel serbatoio
NOTA
Su richiesta il sistema può essere dotato di alcuni optionals:
- Filtro a coalescenza
- Valvola otturatrice automatica a gravità
- Valvola galleggiante di estrazione dei liquidi leggeri
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Serbatoi circolari
Collegabili a qualsiasi tipo di condotta
Elevata gamma di forme di profilo di parete (momenti d’inerzia) – rigidità anulari
Collegamenti a bicchiere con tecnologia a elettrofusione
Elevata affidabilità di tenuta permanente dei collegamenti
Realizzazioni su misura
Costruzione modulare a elementi preassemblati in stabilimento
Leggerezza e velocità di posa in opera
Elevate resistenza chimica e all’abrasione
Inerte alle correnti vaganti
Elevata tolleranza in zone sismiche
Supporto progettuale specializzato del System Group
Possibilità di assistenza di cantiere
Riciclabilità
Impianti per autolavaggi
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:38:56+02:00Impianti per autolavaggi
Il crescente interesse verso la tutela e la salvaguardia dell’ambiente si sta focalizzando sempre di più non solo sui trattamenti per le acque reflue domestiche o assimilabili ma anche, soprattutto nel corso degli ultimi anni, sui sistemi di depurazione delle acque di scarico provenienti da superfici impermeabili potenzialmente inquinate.
Rientrano in questo campo, le acque derivanti da impianti di lavaggio automezzi che sono caratterizzate dalla presenza di una variegata tipologia di inquinanti quali: solidi sospesi (sabbie e fanghi, ghiaia, pietrisco, residui vegetali,…), detergenti, oli minerali ed idrocarburi. Per tale motivo il trattamento di depurazione di tali reflui necessita di una serie di passaggi atti all’abbattimento in successione degli inquinanti. La scelta dei diversi tipi di trattamento varia in funzione del recapito finale (pubblica fognatura, corso idrico superficiale, sul suolo o riutilizzo).
DESCRIZIONE DI IMPIANTO
La prima fase di trattamento consiste in un dissabbiatore nel quale avviene la separazione gravimetrica di tutti quei composti che hanno un peso specifico diverso da quello dell’acqua: i materiali più pesanti (sabbie, fanghi, ghiaia,…) sedimentano e si accumulano sul fondo della vasca mentre quelli più leggeri (oli, grassi, schiume,…) si accumulano in superficie. La tubazione di uscita, pescando a metà vasca, evita la fuoriuscita del materiale separato.
La seconda fase è il trattamento di disoleazione. Grazie alla presenza del filtro a coalescenza gli oli e gli idrocarburi residui si aggregano sul filtro stesso separandosi così dal refluo.
Nella terza fase il refluo viene sottoposto ad un trattamento biologico intensivo nel quale, attraverso lo sviluppo di particolari ceppi batterici, si ha l’abbattimento della sostanza organica disciolta (BOD5 e COD) e dei detergenti (Fosforo). Il trattamento biologico è costituito da un filtro percolatore aerato in presenza di scarico finale in pubblica fognatura, al quale si aggiunge a monte un ulteriore filtro percolatore anaerobico quando lo scarico avviene in corso idrico superficiale. Le soffianti a corredo dei filtri percolatori aerati devono rimanere in funzione 24h/24h.
Infine per migliorare la qualità dell’acqua depurata per scaricarla a cielo aperto/sul suolo oppure per riutilizzarla nelle fasi iniziali del ciclo di lavaggio (prelavaggio,…), si abbina all’impianto di depurazione un trattamento di affinamento composto da un sistema di filtrazione a quarzite e carboni attivi.
Deoliatori
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:38:21+02:00DEOLIATORI
Materiale: contenitore corrugato/liscio e sedimentatore in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con tronchetto di entrata e uscita in PVC. Costruito per ottenere la separazione a gravità di solidi e particelle d’olio fino a 150 µm. Dimensionato secondo UNI-EN 858-1 e UNI-EN 858-2 deoliatore di classe II. Nella versione con filtro a coalescenza si tratta di Deoliatore di classe I secondo la norma UNI-EN 858-1 e UNI-EN 858-2 dotato di filtro a coalescenza estraibile in spugna poliuretanica, acciaio e PVC .
Funzione: pensato per trattare le acque di dilavamento di piazzali scoperti/coperti con presenza materiale sedimentabile (sabbia, breccia,…), di oli minerali ed idrocarburi con recapito in pubblica fognatura. Pensato per trattare le acque di dilavamento di piazzali di sosta con debole presenza di oli minerali ed idrocarburi con recapito in pubblica fognatura. Nel caso di superficie scoperta la portata viene calcolata considerando una precipitazione di 20 mm/h ed un coefficiente di deflusso unitario.
Uso e Manutenzione: Un eccessivo accumulo di materiale galleggiante in superficie provoca la riduzione del volume disponibile per la separazione, questo rischio si aggrava in presenza di considerevoli apporti di sostanze sedimentabili, che si depositano sul fondo dell’impianto. Per evitare fughe di solidi e di oli minerali che potrebbero compromettere la qualità dell’effluente scaricato è consigliabile prevedere frequenti operazioni di ispezione e interventi di rimozione degli inquinanti accumulati ogni 6-8 mesi; gli interventi saranno più frequenti se l’impianto è a servizio di autofficine, di aree di stoccaggio oli o di autolavaggi. I depositi verranno estratti da personale specializzato e sottoposti a trattamento adeguato. Nella versione con filtro a coaelescenza, con frequenza mensile-bimestrale è necessario estrarre il filtro e provvedere ad un lavaggio energico dello stesso a monte dell’impianto.
Installazione: Seguire scrupolosamente le “MODALITA’ D’INTERRO” fornite da Rototec.
Trattamenti secondari spinti
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:38:06+02:00Trattamenti secondari spinti
MATERIALE:
vasche in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) collegate in serie. Tronchetti di entrata e uscita liquami e di collegamento in PVC. Corpi di riempimento del filtro percolatore in polipropilene ad alta superficie specifica. (*Coperchio del filtro percolatore corredato di predisposizione per il collegamento del tubo di ricircolo fanghi.) Impianto a fanghi attivi con sedimentatore in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con soffiante e piastre in gomma microforate per la distribuzione dell’aria a bolle fini. (*Ulteriore soffiante e tubo in polietilene per il ricircolo air lift dei fanghi)
*disponibile nella versione con ricircolo
FUNZIONE:
il trattamento secondario formato da un percolatore anaerobico e da un impianto a fanghi attivi (con ricircolo) permette di ottenere un abbattimento vicino al 100 % per quello che riguarda il carico organico e i solidi sospesi e una riduzione molto spinta del carico di azoto e di fosforo. Il filtro percolatore è un reattore biologico nel quale i microrganismi, in condizioni anaerobiche, utilizzano la sostanza biodegradabile contenuta nel refluo. Questi si sviluppano sulla superficie di appositi corpi di riempimento in polipropilene disposti alla rinfusa, pensati proprio per rendere massima la superficie di contatto tra i microrganismi e il refluo. (Gli impianti a fanghi attivi sono sistemi nei quali la flora batterica si sviluppa in colonie che rimangono in sospensione nel refluo e consumano il materiale biodegradabile rimanente.) Il processo è totalmente aerobico e l’ossigeno necessario allo sviluppo dei batteri è fornito da un sistema di aerazione mediante diffusori sommersi che dal fondo della vasca disperdono un flusso d’aria a bolle fini. Questo garantisce anche una continua miscelazione del refluo. (Parte dei fanghi presenti nella vasca vengono, mediante un sistema air lift, ricircolati all’interno del percolatore. In questo modo l’attività di rimozione del carico organico, dell’azoto e del fosforo risulta massima.) All’uscita dell’impianto a fanghi attivi è presente un alloggio dove posizionare una pastiglia di cloro che permette di disinfettare il refluo in uscita dall’impianto di depurazione prima di essere scaricato.
Impianto di Fitodepurazione
2023-06-19T14:54:31+02:00IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE
Materiale: vassoi in polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) per impianto di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale con tubazione di collegamento in PVC con guarnizioni in gomma e T disperdente, pozzetti di livello in LLPDE con tronchetti di ingresso e di uscita in PVC e guarnizioni in gomma.
Funzione: trattamento di depurazione secondario o terziario di affinamento di acque reflue domestiche, mediante sistema di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale.
Uso e manutenzione: per un buon sistema di fitodepurazione è necessario garantire il corretto funzionamento dei sistemi primari (degrassatore, fossa biologica tipo Imhoff) ed eventualmente secondari installati a monte dei vassoi, controllando i depositi di materiale solido che possono provocare intasamenti nella zona di distribuzione del refluo o accumuli nel terreno vegetativo. In fase di posa occorre posizionare i vassoi in modo da ridurre al minimo l’afflusso di acque meteoriche al trattamento creando piccole sponde di protezione e riducendo il ruscellamento, favorendo così lo sviluppo del manto erboso in prossimità dei vassoi. Sono da prevedersi interventi trimestrali di ispezione dei pozzetti di livello (DD150FT) e di rimozione delle piante infestanti che potrebbero pregiudicare lo sviluppo delle specie scelte per il trattamento. Con gli interventi di spurgo dei trattamenti primari ed eventualmente secondari è bene provvedere alla pulizia delle condotte dell’impianto anche con lance in pressione..
Installazione: seguire le modalità di installazione indicate nel manuale allegato.
Filtri Percolatori
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:12:46+02:00Filtri Percolatori
MATERIALE:
contenitore corrugato/liscio in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con tronchetto disperdente di entrata e uscita in PVC. Corpi di riempimento in polipropilene ad alta superficie specifica. Costruiti e certificati in conformità alla Norma UNI EN 12566-3.
FUNZIONE:
depurazione di acque reflue domestiche nere per trattamento secondario a basso carico idraulico e organico volumetrico, mediante digestione anaerobica a biomassa adesa.
USO E MANUTENZIONE:
lo sviluppo delle pellicole sui corpi di riempimento può sporcare eccessivamente il filtro, con il rischio di fughe di solidi con l’effluente trattato. Per evitare uno scarico eccessivamente torbido si consiglia un’ispezione del filtro con cadenza almeno annuale ed eventuali operazioni di pulizia. La pulizia verrà svolta attraverso un energico lavaggio del letto filtrante eventualmente in controcorrente, prestando attenzione nella rimozione degli accumuli nelle condotte di ingresso ed uscita e asportazione dei fanghi. Si ricorda anche che per un corretto funzionamento del filtro percolatore è necessario prevedere un trattamento di decantazione in fossa Imhoff o simile a monte del filtro stesso.
Impianti a Fanghi Attivi
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:37:48+02:00IMPIANTI A FANGHI ATTIVI
Materiale: contenitore corrugato e sedimentatore in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con tronchetto di entrata e uscita in PVC. Con soffiante e piastre microforate per la distribuzione dell’aria e n°2 pastiglie di cloro per la disinfezione finale del refluo in uscita. Costruiti e certificati in conformità alla Norma UNI EN 12566-3.
Funzione: depurazione di acque reflue domestiche nere mediante trattamento secondario di digestione aerobica. L’impianto a Fanghi Attivi Rototec viene dimensionato per uno scarico domestico medio: si considera una portata specifica scaricata di 200 l/AE x giorno; un carico di inquinamento organico pro capite di 60gBOD/AE x giorno, la concentrazione in ingresso all’impianto viene ipotizzata pari a 240 mgBOD/l prevedendo a monte dell’impianto un trattamento primario tipo Imhoff. E’ importante installare a monte dell’impianto un degrassatore per la separazione di oli, grassi e schiume e una vasca biologica per il trattamento primario delle acque nere, così che in condizioni di regolare esercizio, la capacità depurativa dell’impianto arriva fino al 90% (abbattimento del carico organico come BOD5).
Uso e manutenzione: si consiglia di ispezionare la vasca con cadenza almeno annuale e di procedere con eventuali operazioni di estrazione del fango di supero. Tali operazioni vengono svolte di norma in concomitanza con i trattamenti di ispezione e spurgo della fossa imhoff. La pulizia verrà svolta estraendo una parte dei fanghi di supero, prestando attenzione alla rimozione degli accumuli nelle condotte di ingresso ed uscita ed operando la pulizia dei diffusori d’aria per prevenire eventuali intasamenti. Le pastiglie di cloro in dotazione devono essere posizionate nell’apposito alloggio solo nel caso in cui l’impianto a fanghi attivi recapiti direttamente nel corpo ricettore.
Installazione: seguire scrupolosamente le “MODALITA’ D’INTERRO” fornite da Rototec.
Vasche Biologiche Settiche
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:37:20+02:00VASCHE BIOLOGICHE SETTICHE
Materiale: contenitore corrugato/liscio in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con tronchetto di entrata e uscita in PVC. Costruite e dimensionate in conformità alla Norma UNI-EN 12566-1. Il Decreto Legislativo 152/2006 rimanda alle indicazioni dettate dal Comitato Interministeriale per la Tutela delle acque dall’inquinamento (supplemento ordinario alla G.U. n. 48 del 21/02/77 par. 4), per cui sono richiesti volumi medi di 120-150 l/A.E.
Funzione: depurazione di acque reflue domestiche nere per sedimentazione primaria.
Uso e manutenzione: Un eccessivo accumulo di materiale putrescibile sul fondo delle vasche può provocare fenomeni di digestione anaerobica incontrollata che, causano eccessive produzioni di biogas e sviluppo di cattivi odori; inoltre la riduzione del volume disponibile nel comparto di digestione e l’eccessiva produzione di bolle di gas concorrono alla risalita del materiale decantato con il peggioramento della qualità dell’effluente trattato. Per questo in relazione ai carichi alimentati nelle fosse sono da prevedersi da 1 a 4 ispezioni l’anno ed eventuali operazioni di rimozione della crosta superficiale e spurgo dei fanghi accumulati. Con la rimozione del corpo di fondo occorre eliminare il materiale che potrebbe ostruire i tronchetti di ingresso ed uscita del refluo.
Installazione: seguire scrupolosamente le “MODALITA’ D’INTERRO” fornite da Rototec.
Vasche Biologiche Imhoff
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:36:42+02:00VASCHE BIOLOGICHE IMHOFF
Materiale: contenitore corrugato/liscio e sedimentatore in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con tronchetto di entrata e uscita in PVC. Costruite in conformità alla Norma UNI-EN 12566-3. La Tabella 3 dell’Allegato 5 del Decreto Legislativo 152/2006 definisce i limiti di concentrazione per uno scarico assimilabile a domestico con recapito in Pubblica Fognatura. Il dimensionamento proposto consente di raggiungere tempi di ritenzione in sedimentazione di 2-3 ore per la portata media permettendo la rimozione a norma di legge della componente solida e del carico biologico. L’applicazione deve essere sottoposta a valutazione da parte dell’ente gestore dei servizi di pubblica fognatura.
Funzione: depurazione di acque reflue domestiche nere per trattamento primario e digestione anaerobica.
Uso e manutenzione: Le vasche Imhoff Rototec sono pensate per garantire l’accumulo dei fanghi primari per un periodo minimo di 4-5 mesi di esercizio dell’impianto. In relazione ai carichi alimentati nella fossa sono da prevedersi almeno 2-3 ispezioni l’anno da parte di personale specializzato ed operazioni di spurgo in cui si provveda alla rimozione del 70-80% del corpo di fondo ed alla pulizia delle superfici interne della vasca, compresa l’eliminazione del materiale che ostruisce i tronchetti di ingresso ed uscita del refluo e la bocca di uscita del sedimentatore.
Installazione: seguire scrupolosamente le “MODALITA’ D’INTERRO” fornite da Rototec.
Degrassatori e Dissabbiatori
Admin-2@tubiNet2023-09-26T08:37:36+02:00Degrassatori e Dissabbiatori
MATERIALE:
contenitore liscio/corrugato in monoblocco/a struttura bicamerale in polietilene lineare ad alta densità (LLDPE), con tronchetto di entrata e uscita in PVC. Dimensionati e certificati secondo la norma UNI-EN 1825-1, per garantire un tempo di ritenzione superiore a quattro minuti per la portata massima e maggiore di quindici minuti per la portata media giornaliera.
FUNZIONE:
la degrassatura è un pretrattamento fisico di separazione degli oli, delle schiume, dei grassi, dei sedimenti pesanti, e di tutte le sostanze che hanno peso specifico inferiore a quello del liquame.
USO E MANUTNZIONE:
le sostanze rimosse per flottazione, accumulandosi sulla superficie del degrassatore, costituiscono una crosta superficiale, mentre i solidi più pesanti depositandosi sul fondo formano un accumulo di fanghi putrescibili. E’ utile prevedere interventi di spurgo una eccessiva presenza di fanghi nel degrassatore può provocare sviluppo di condizioni settiche con rilascio di emissioni maleodoranti, in particolare nel periodo estivo. Per quanto detto, si consiglia di contattare personale competente che provveda alla rimozione del cappello superficiale e dei sedimenti di fondo, facendo particolare attenzione ai sedimenti che potrebbero ostruire le sezioni di ingresso ed uscita del liquame. La frequenza degli interventi dipende dal carico di grassi, oli e solidi sedimentabili presenti nello scarico, si consiglia, comunque, di ispezionare la camera di separazione ogni uno/due mesi.